Inchiesta su Gesú

Chi era l'uomo che ha cambiato il mondo

 

 

 

Nell'ottobre 2006 per i tipi di Feltrinelli ha visto la seconda edizione il libro Inchiesta su Gesú nel quale il giornalista Corrado Augias e il prof. Mauro Pesce, docente di Storia del cristianesimo all'Università di Bologna, discutono su Gesú, "l'uomo che ha cambiato il mondo". Il libro appare come un'occasione mancata su un'interessante riflessione storico-critica oggettiva e scrupolosa, fatta da non credenti, sull'uomo Gesú di Nazareth. Purtroppo il discorso scade spesso nella riproposizione di luoghi comuni, tanto discutibili quanto infondati, sulla scia di posizioni ideologiche del tutto distanti dall'oggettività che un autentico approccio storico richiederebbe. Nel testo si evidenziano in modo particolare le posizioni del tutto parziali di Augias che fanno di questa che doveva essere un'inchiesta una sorta di processo sommario dalla sentenza scontata, fin dalle prime pagine. E tutto ciò a dispetto del sottotitolo che de facto riconosce una grande e inoppugnabile verità storica. Una verità della quale i due autori evidentemente non sono capaci di cogliere tutta la portata.

Il loro libretto non rende affatto ragione del più grande mistero della storia; anzi a ben guardare finisce con lo smentirsi da solo. Se l'uomo Gesù di Nazareth è davvero riducibile al povero ritratto che essi ne dipingono come ha potuto cambiare il mondo? O si lascia insoluta una grande incognita storica o si è costretti ad ammettere che quell'uomo è stato molto più che un uomo. Onestamente da un docente di storia del cristianesimo ci si sarebbe aspettati decisamente di piú, soprattutto dal punto di vista del rigore scientifico e metodologico. Forse il risultato non poteva essere che questo, deludente, date le evidenti carenze bibliche e teologiche degli autori che forse speravano di emulare il successo del pamphlet di Dan Brown. Se tali erano le intenzioni è stato un errore anche sul piano editoriale e commerciale. Quello di Augias e Pesce è un testo troppo poco colto per cogliere l'attenzione della critica scientifica e troppo impegnativo per un pubblico più avezzo al romanzo che al saggio o al trattato.

La puntuale recensione del gesuita Giuseppe De Rosa, tratta da La Civiltà cattolica e qui offerta, sviscera in dettaglio le incongruenze di un testo che non mantiene ciò che aveva promesso al lettore: il rigore - appunto - di un'inchiesta storica dalla quale il cristianesimo non ha nulla da temere. Augias e Pesce purtroppo hanno offerto al pubblico, spesso digiuno delle piú elementari nozioni storiche, bibliche e teologiche un testo infido e fazioso che conferma in pieno le tesi dello storico e sociologo americano Philip Jenkins: «L'ultimo pregiudizio accettabile è quello anticattolico» (cfr. JENKINS PH., The New Anti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice, Oxford University Press, New York 2003).

 

 

 

 

 

 

 

 

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[ "Inchiesta su Gesù" - Recensione di G. De Rosa ] [614 KB]

 

 

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