«Concedici, o Dio, di vedere il tuo amore nel mondo, nonostante il fallimento degli uomini.

Dacci la fede per confidare nella Tua bontà, nonostante la nostra ignoranza e debolezza.

Dacci la conoscenza, perché noi possiamo continuare a pregare con cuore consapevole, e mostraci quello che ciascuno di noi può fare per favorire l’avvenimento del giorno della pace universale. Amen».

 

«Checché ne dicano certi filosofi materialisti la scienza, la poesia e la fede avanzeranno sempre amorevolmente unite. Il Colonnello Frank Borman, eroe dalle azioni piú temerarie, ci ha dato, mentre formulava questa preghiera nella maggiore vicinanza a Dio, un esempio di misticismo, su cui conviene meditare» (Diego Calcagno nel Tempo, 15-02-1969).

 Visita del col. Borman

Il saluto fra mons. Maffeo e il col. Borman

 

 

Nell’incontro romano con S. E. Mons. Arcivescovo [mons. Luigi Maffeo], Borman rilasciò un autografo:

«A tutti i cappellani italiani dell’Esercito, della Marina e della Aeronautica, con i miei piú cordiali auguri».

 

 

Cfr. Bonus Miles Christi, 3-4 (1969), 65.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE BIOGRAFICHE

 

 

 

Frank Frederick Borman II nasce il 14 marzo 1928 a Gary, nello Stato dell’Indiana, (USA).

Nel 1950 conclude la sua formazione presso la famosa accademia militare americana di West Point dedicandosi in modo particolare alla tecnica dell’aviazione.

Borman prestò servizio nell’USAF fino al 1953 nel teatro operativo delle Filippine. In seguito divenne istruttore di volo in Georgia e nell’Arizona. Dal 1957 al 1960 fu chiamato ad insegnare termodinamica e meccanica presso la stessa accademia di West Point.

In seguitò divenne pilota collaudatore e istruttore di volo presso la Edwards Air Force Base in California. Il 17 settembre 1962 venne scelto dalla NASA dove collaborò all’elaborazione dei vettori per le capsule spaziali.

Il 27 luglio 1964 venne nominato comandante di riserva per la missione Gemini 4. Terminata con successo tale missione (3 giugno 1965) il successivo 1° luglio venne nominato comandante della missione Gemini 7. Insieme a James A. Lovell orbitò intorno alla terra dal 4 dicembre al 18 dicembre 1965, un record di permanenza nello spazio che sarà superato solo nel 1970.

Il 29 settembre 1966 venne nominato comandante dell’equipaggio di riserva per il secondo volo del programma Apollo. Dopo poche settimane la missione però venne cancellata essendo stata considerata una mera ripetizione della prima.

 

 

 Logo della missione Apollo             Logo missione Apollo 8

Logo della missione Apollo - Apollo 8

 

 

 

In seguito alla catastrofe dell’Apollo 1, durante la quale persero la vita tre astronauti, Frank Broman fece parte della commissione d’esame del caso. Successivamente venne incaricato anche di dirigere il team di perfezionamento della nuova capsula dell’Apollo.

Il 20 novembre 1967 Borman venne nominato comandante della missione Apollo E. La missione impiegava per la prima volta il nuovo vettore Saturn V. Nell’estate 1968 la NASA decise che la missione E sarebbe stata anticipata, perciò all’equipaggio di Borman venne affidata una missione orbitale (missione C). Conclusa la missione (nota in seguito come Apollo 7), il 10 novembre 1968 la NASA scelse l’equipaggio di Borman per il primo volo verso la Luna. Il lancio di Apollo 8 avvenne il 21 dicembre 1968 e tutta la missione durò sette giorni.

Nel luglio del 1969, pochi giorni prima dell’allunaggio dell’Apollo 11 Borman visitò ufficialmente l’allora Unione Sovietica, accompagnato da sua moglie e dai suoi due figli.

Il 1° luglio 1970 Frank Borman lasciò la NASA per passare alla Eastern Airlines della quale fu prima vicepresidente e poi, dal 1976, presidente, portando la compagnia aerea ai suoi massimi storici. Dal 1986 si è ritirato a vita privata.

 

 

 

 

 

Cfr. BORMAN F., Countdown: An Autobiography, Silver Arrow, 1988.