(La numerazione progressiva a margine senza formattazione è riportata dalla serie degli EV)

 

 

 

 

 

1625

Essendo stati esposti alla Sede Apostolica dei dubbi a proposito dei frammenti che restano dopo la santa comunione, questa Sacra Congregazione, dopo aver consultato le Congregazioni per la disciplina dei sacramenti e per il culto divino, ha ritenuto di dover rispondere:

Dopo la sacra comunione, non solamente le ostie che restano e le particelle di ostia che si sono staccate e che conservano l'aspetto esteriore del pane devono essere conservate o consumate rispettosamente, a motivo del rispetto dovuto alla presenza eucaristica del Cristo, ma anche per gli altri frammenti d'ostia si devono osservare le prescrizioni riguardanti la purificazione della patena e del calice come è stabilito in Principi e norme per l'uso del messale romano, nn. 120, 138, 237-239, nel rito della Messa con popolo, n. 138, e nel rito della Messa senza il popolo, n. 31.

Le ostie che non vengono consumate subito, siano portate dal ministro competente al luogo riservato per custodire la santissima eucaristia (cf. Principi e norme per l'uso del Messale romano, n. 276).

 

 

 

 

 

 

 

EV 4

 

N.B. Si raccomanda la consultazione dei testi originali presso il sito della Santa Sede. È inoltre possibile richiedere i documenti presso il sito della Libreria Editrice Vaticana.