[Il Cammino Neocatecumenale, tra i nuovi movimenti sorti nella Chiesa cattolica, è quello che si è spinto maggiormente nell'introdurre cambiamenti circa il modo di celebrare l'Eucaristia.

Nel Cammino Neocatecumenale la Comunione si fa seduti attorno a una grande mensa, con il pane consacrato diviso fra i commensali e con il vino consacrato che viene distribuito di mano in mano in coppe o boccali. Ma non è solo la Comunione a distaccarsi dalla liturgia consueta.

Ad esempio, nella liturgia della Parola le letture sono commentate ciascuna da lunghe "ammonizioni" da parte dei catechisti del gruppo, e seguite da "risonanze" da parte di numerosi presenti. L'omelia del sacerdote spesso si distingue poco o nulla dall'insieme dei commenti. Anche i tempi e i luoghi della celebrazione sono particolari.

I neocatecumenali celebrano non la domenica ma il sabato sera, in piccoli gruppi, separatamente dalla comunità parrocchiale alla quale appartengono.

Dato che ciascun gruppo neocatecumenale si trova in un particolare stadio del Cammino, ciascun gruppo di venti-trenta persone ha la sua celebrazione in locali separati.

Nel dicembre del 2005 i fondatori e i dirigenti del Cammino Neocatecumenale - gli spagnoli Kiko Argüello, Carmen Hernandez e il sacerdote italiano Mario Pezzi - hanno ricevuto una lettera in via riservata dal cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, con una serie di disposizioni date dal Santo Padre, Benedetto XVI, alle quali dovranno attenersi. Il testo è il seguente]:

 

 

 

 

 

Prot. 2520/03/L

 

 

Dalla Città del Vaticano, 1 dicembre 2005

 

Egregi Signor Kiko Argüello, Sig.na Carmen Hernandez e Rev.do Padre Mario Pezzi, a seguito dei dialoghi intercorsi con questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti circa la celebrazione della Santissima Eucaristia nelle comunità del Cammino Neocatecumenale, in linea con gli orientamenti emersi nell'incontro con Voi dell'11 novembre c.a., sono a comunicarVi le decisioni del Santo Padre.

Nella celebrazione della Santa Messa, il Cammino Neocatecumenale accetterà e seguirà i libri liturgici approvati dalla Chiesa, senza omettere né aggiungere nulla. Inoltre, circa alcuni elementi si sottolineano le indicazioni e precisazioni che seguono:

 

1. La Domenica è il "Dies Domini", come ha voluto illustrare il Servo di Dio, il Papa Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica sul Giorno del Signore. Perciò il Cammino Neocatecumenale deve entrare in dialogo con il Vescovo diocesano affinché traspaia anche nel contesto delle celebrazioni liturgiche la testimonianza dell'inserimento nella parrocchia delle comunità del Cammino Neocatecumenale. Almeno una domenica al mese le comunità del Cammino Neocatecumenale devono perciò partecipare alla Santa Messa della comunità parrocchiale.

2. Circa le eventuali monizioni previe alle letture, devono essere brevi. Occorre inoltre attenersi a quanto disposto dall'"Institutio Generalis Missalis Romani" (nn. 105 e 128) e ai Praenotanda dell'"Ordo Lectionum Missae" (nn. 15, 19, 38, 42).

3. L'omelia, per la sua importanza e natura, è riservata al sacerdote o al diacono (cfr. C.I.C., can. 767 § 1). Quanto ad interventi occasionali di testimonianza da parte dei fedeli laici, valgono gli spazi e i modi indicati nell'Istruzione Interdicasteriale "Ecclesiae de Mysterio", approvata "in forma specifica" dal Papa Giovanni Paolo II e pubblicata il 15 agosto 1997. In tale documento, all'art. 3, §§ 2 e 3, si legge:

§2 - "È lecita la proposta di una breve didascalia per favorire la maggior comprensione della liturgia che viene celebrata e anche, eccezionalmente, qualche eventuale testimonianza sempre adeguata alle norme liturgiche e offerta in occasione di liturgie eucaristiche celebrate in particolari giornate (giornata del seminario o del malato, ecc.) se ritenuta oggettivamente conveniente, come illustrativa dell'omelia regolarmente pronunciata dal sacerdote celebrante. Queste didascalie e testimonianze non devono assumere caratteristiche tali da poter essere confuse con l'omelia".

§3 - "La possibilità del 'dialogo' nell'omelia (cfr. "Directorium de Missis cum Pueris", n. 48) può essere, talvolta, prudentemente usata dal ministro celebrante come mezzo espositivo, con il quale non si delega ad altri il dovere della predicazione".

Si tenga inoltre attentamente conto di quanto esposto nell'Istruzione "Redemptionis Sacramentum", al n. 74.

4. Sullo scambio della pace, si concede che il Cammino Neocatecumenale possa usufruire dell'indulto già concesso, fino ad ulteriore disposizione.

5. Sul modo di ricevere la Santa Comunione, si dà al Cammino Neocatecumenale un tempo di transizione (non piú di due anni) per passare dal modo invalso nelle sue comunità di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa addobbata posta al centro della chiesa invece dell'altare dedicato in presbiterio) al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve camminare verso il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo.

6. Il Cammino Neocatecumenale deve utilizzare anche le altre Preghiere eucaristiche contenute nel messale, e non solo la Preghiera eucaristica II.

In breve, il Cammino Neocatecumenale, nella celebrazione della Santa Messa, segua i libri liturgici approvati, avendo tuttavia presente quanto esposto sopra ai numeri 1, 2, 3, 4, 5 e 6.

Riconoscente al Signore per i frutti di bene elargiti alla Chiesa mediante le molteplici attività del Cammino Neocatecumenale, colgo l'occasione per porgere distinti saluti.

+ Francis Card. Arinze, Prefetto

 

 

 

 

 

 

 

Fonte non ufficiale: Zenit (www.zenit.org), 01 gennaio 2006.

 

N.B. Si raccomanda la consultazione dei testi originali presso il sito della Santa Sede. È inoltre possibile richiedere i documenti presso il sito della Libreria Editrice Vaticana.