Diciamolo con franchezza, il nonnismo non è un problema esclusivo e neppure tipico dell'ambiente militare. È perfino piú facile eliminarlo dall'ambiente militare che da altri ambienti. Forse non esiste il nonnismo nella scuola, nelle università, nei gruppi giovanili piú o meno organizzati? Non esiste il nonnismo nel mondo del lavoro, nella fabbrica, nell'ufficio? Eccome se esiste! Cambia il nome ma il concetto è pressoché identico. Che lo si chiami "nonno" o "barone" o "capo" o che si parli di "mobbing" la sostanza non cambia. Il "nonnismo" esiste anche nel mondo ecclesiale dove le incombenze piú fastidiose - soprattutto in passato - venivano assolte dal piú giovane, da chi era stato ordinato sacerdote per ultimo, etc... Perché allora tanto rumore, tanto interesse nei mass media per il nonnismo delle caserme?

Forse perché si manifesta nella forma piú virulenta e piú stupida, forse perché il mondo delle caserme era, e in parte lo è ancora, un mondo chiuso dove le tensioni si accumulano anziché disperdersi in mille altre dinamiche sociali. Il nonnismo del mondo civile è piú sottile, piú nascosto, piú silenzioso e inconfessabile di quello del mondo militare. Con il passare del tempo il "nonnismo militare" tenderà forse ad affievolirsi, anche per la scomparsa della leva obbligatoria, evidenziando così quello civile. Il nonnismo del mondo militare spesso è fatto di sciocchezze che per un insieme di circostanze talvolta fortuite diventano tragedie. Il nonnismo del mondo civile ha alle spalle delle tragedie che si nascondono dietro alle sciocchezze.

Non sono forse tragiche le baronie universitarie e ospedaliere o i vari caporalati che ci sono nel mondo del lavoro? A riprova di questo si può dire che è se è facile fare una legge contro il nonnismo nelle caserme ben altra cosa è farla contro quello imperante nel cosiddetto "mondo civile". Solo da qualche anno sono state prese delle misure contro il mobbing, che tuttavia non abbraccia tutte le casistiche. Il mondo della caserma è lo stesso che sta al di fuori delle sue mura, amplificato - in bene e in male - dalle dinamiche di una vita comunitaria piú pressante. Com'è oggi la situazione nonnismo?

Sicuramente il problema, rispetto al passato, si è ridimensionato; in compenso la fragilità psicologica del giovane è aumentata non poco, e questo complica le cose. Ad essere sinceri anche le problematiche che un giovane deve affrontare nella società moderna si sono complicate non poco, non si può quindi parlare solo di fragilità psicologica. Un ventenne di oggi è paragonabile a un quindicenne di venti anni fa (o forse meno) ma con una formazione umana, soprattutto morale e religiosa, piú carente, almeno per alcuni versi. Al giovane moderno mancano soprattutto l'uniformità dell'indirizzo pedagogico e morale. La sua formazione spesso è sbriciolata, manca di un principio fondante, di un orientamento certo. Forse è più "informato" che "formato". Forse sta proprio qui l'origine della sua fragilità e non certo nella sua struttura intrinseca.

Mancano principi certi e - cosa di non minore importanza - figure di riferimento e relazioni certe. Se in passato la famiglia funzionava male oggi il rischio è che non funzioni per niente. Quanti giovani non sanno cosa significhi veramente avere un padre, avere dei genitori? Manca l'umanità. La persona umana ha bisogno della persona umana! La conoscenza tecnico-scientifica è importante nella vita odierna ma è di gran lunga piú importante conoscersi, conoscere la realtà della vita e avere un retroterra morale, culturale, storico, filosofico e umano piú che solido. Piú aumenterà questa ricchezza interiore nei nostri giovani piú la loro vita uscirà dal circolo vizioso della noia, della banalità, dei disvalori e dell'aurea mediocrità.

 

 Militare di leva classe 1968

Giovane di leva del 1968, un volto maturo già segnato dalla vita

 

 

I nostri giovani hanno bisogno di formazione umana integrale fatta di amore, di cultura autentica e di fede. Questi non sono valori giustapposti, l'uno postula l'altro... se parliamo di formazione umana integrale. La verità è che il nonnismo delle caserme è un argomento utile per i mass-media, soprattutto quelli lottizzati. I casi di nonnismo che si concludono tragicamente sono pochi nell'arco di un anno. Sono di gran lunga piú numerose e scandalose invece le morti sul lavoro. Migliaia all'anno! Perché i mass-media non conducono le stesse tenaci campagne di stampa per questi drammi che sono di gran lunga piú insostenibili? Oppure da un punto di vista politico questo genere di campagne di stampa è meno redditizio?

Un po' di ipocrisia in meno, ferma restando la condanna del nonnismo - di ogni nonnismo -, non guasterebbe davvero. L'ambiente militare trarrà sicuramente beneficio da una maggiore apertura (compatibilmente con le esigenze della sicurezza), da una maggiore osmosi con il mondo civile, da strutture e ambienti più adeguati e rispondenti all'attuale modus vivendi. Non si tratta di trasformare le caserme in alberghi, ma in luoghi funzionali e decorosi. Gli ambienti chiusi e fatiscenti non favoriscono certamente la creazione di un clima comunitario ideale. Infine, in una comunità militare molto - o tutto - dipende dal comandante. Un comandante motivato e con le idee chiare non consentirà certamente al nonnismo di interferire nella gestione del personale.

Nella comunità militare l'autorità non può che essere univoca, non sono ammissibili autorità parallele di alcun genere. Ecco perché un buon comandante è una delle migliori garanzie contro il nonnismo. Anche un buon comandante però ha bisogno di collaboratori validi, ha bisogno di stima, ha bisogno di sentir tutelata la sua autorità e la sua credibilità e tutti - anche l'opinione pubblica - deve concorrere per restituire dignità ad un'istituzione che può dare tanto per la sicurezza del Paese e la pace internazionale.  

  Riposo in branda (1968)

Disagi e situazioni difficili possono compromettere i rapporti umani

 

 

 

Un volto diverso per le Forze Armate è una garanzia per il futuro...

 Lezioni di informatica  Soccorso alle popolazioni sinistrate  Elezione delle rappresentanze di categoria

Prepararsi per il futuro                            Protezione civile                                    Rappresentanza     

 

 

 

 

 

 

Le immagini in bianco e nero riportate in questa pagina sono tratte dal libro di ISAIA E. - BEDESCHI G., Noi Alpini, IGIS, Milano 1969, s. n.