Il cristiano si sente piú motivato a contribuire economicamente perché lo sente come un dovere?
Non è esatto. Il cristiano dovrebbe agire anzitutto per amore e non solo per compiere un dovere. In altre parole la moralità è la conseguenza di una fede vissuta.
Senza fede e carità si cade nel moralismo, nel legalismo e ci si allontana sempre più dal Vangelo. Il cristiano non è moralista e non vive di leggi e di codici. Solo lo Spirito da' la vita, la lettera - il moralismo - sterilizza e uccide (cfr. 2Cor 3,6).
«Ama, o figlio, i tuoi fratelli; nel tuo cuore non concepire disprezzo per i tuoi fratelli, figli e figlie del tuo popolo, e tra di loro scegliti la moglie. L'orgoglio infatti è causa di rovina e di grande inquietudine. Nella pigrizia vi è povertà e miseria, perché l'ignavia è madre della fame. Non rimandare la paga di chi lavora per te, ma a lui consegnala subito; se così avrai servito Dio, ti sarà data la ricompensa. Poni attenzione, o figlio, in quanto fai e sii ben educato in ogni tuo comportamento. Non fare a nessuno ciò che non piace a te. Non bere vino fino all'ebbrezza e non avere per compagna del tuo viaggio l'ubriachezza. Dá il tuo pane a chi ha fame e fà parte dei tuoi vestiti agli ignudi. Dá in elemosina quanto ti sopravanza e il tuo occhio non guardi con malevolenza, quando fai l'elemosina» (Tb 4,13-16).