Per i cristiani il ringraziamento, la preghiera, la confessione, la carità sono elementi che aiutano a raggiungere la pace interiore. Questo fenomeno si può spiegare sotto un profilo psicologico?
È evidente che tutte queste realtà hanno anche una valenza di ordine psicologico. Una cosa però è contribuire a spiegare e altra cosa è ridurre tutto alla psicologia. In altre parole è proprio vero che fare il bene... fa bene! Fare il bene ci fa star bene, ci aiuta a porci in relazione, in sintonia con gli altri, con noi stessi, con tutto il creato.
Ci sono delle cose tuttavia che vanno ben oltre il nostro psichismo: sono le realtà soprannaturali, che conosciamo per fede, e che sono indimostrabili nell'ordine naturale della creazione (e invisibili). Nessuno di noi - salvo un carisma particolare - può percepire gli effetti soprannaturali della presenza e dell'azione di Dio.
Anche in questo caso vale il principio della fede per cui Dio ci da' tanta luce quanta ce ne occorre per credere e ci lascia tanta oscurità quanta ce ne occorre perché la nostra risposta sia frutto di un amore fiducioso.
«Non è [...] concesso a occhi corporei di contemplare la natura divina; dalle opere divine siamo tuttavia in grado di farci un'idea della sua potenza, secondo quanto afferma lo stesso Salomone: Infatti dalla grandiosità e bellezza delle creature è dato riconoscere, con le dovute proporzioni, il loro creatore (Sap 13,5). D'altronde, egli non afferma che dalle creature si perviene senz'altro ad un'adeguata comprensione del loro creatore, ma aggiunge anzi "con le dovute proporzioni". E allora, tanto più maestoso apparirà a ciascuno Dio, quanto più sublime sarà stata la contemplazione delle creature raggiunta dall'uomo. Quando, infatti, costui avrà elevato la propria anima sulle vette più alte della contemplazione, egli si formerà altresì intorno a Dio una conoscenza più profonda» (cfr. CIRILLO DI GERUSALEMME, Catechesi battesimale, 9,1-3).