L'Ufficio della Conferenza episcopale italiana per la pastorale del tempo libero, turismo e sport segue con particolare preoccupazione le vicende di puro teppismo che hanno provocatoriamente segnato il campionato di calcio più popolare del nostro Paese.

Se è vero che lo sport, in tutte le sue molteplici manifestazioni, esprime un corale inno alla vita e alla gioia di solidale convivenza, non è ammissibile che, per oscure motivazioni, sia trasformato in una trappola di paure e di sospetti.

I fatti accaduti a Milano, gli ultimi purtroppo di una lunga catena, costringono a una seria e complessiva riflessione sui sistemi organizzativi, sui metodi di incentivazione delle tifoserie e sugli esorbitanti interessi economici che sottostanno al mondo calcistico in Italia.

Ci sostiene la speranza che, posto mano a una valutazione pacata delle cause e delle conseguenze di azioni tanto violente quanto irresponsabili, da parte di tutti coloro che amano veramente lo sport - responsabili tecnici, atleti e appassionati -, si promuova il rilancio di una cultura che sappia congiungere l'esercizio delle facoltà atletiche e agonistiche con un'alta coscienza dei valori umani presenti nelle attività sportive.

Si lasci che la domenica sia il tempo della serenità e della riconciliazione, nello spirito della festa comune.

Roma, 7 dicembre 1987.

 

 

 

L'Ufficio nazionale CEI per la pastorale del tempo libero, turismo e sport  

 

 

 

 

 

 [Cfr. ECEI, n. 930]