«Finalmente dalla dura pietra è sgorgata la polla che ha dissetato, fino ad oggi, sessanta generazioni.

Era il suo diritto e il suo premio.

Pietro era stato il primo a seguirlo nel divino vagabondaggio; a lui tocca essere il primo a riconoscere, nel vagabondo annunziatore del regno, il Messia che tutti aspettavano nel deserto dei secoli e che alla fine è giunto, ed è proprio quello che sta dinanzi ai suoi occhi, coi piedi nella polvere della strada.

Il re puro, il sole di giustizia, il principe della pace, quello che Dio doveva mandare al suo giorno, che i profeti avevan predetto nei crepuscoli della tristezza e del castigo e avevan visto scendere sulla terra come una folgore, nella pienezza della vittoria e di gloria;

che i poveri, i feriti, gli affamati, gli offesi, aspettavano di secolo in secolo come l'erba secca aspetta l'acqua, come il fiore aspetta il sole, come la bocca aspetta il bacio e il cuore la consolazione;

il Figlio di Dio e dell'uomo,

l'uomo che nasconde Dio nella sua scorza di carne,

il Dio che ha ravvolto la sua divinità nel fango di Adamo,

è lui,

il dolce fratello quotidiano,

che si specchia tranquillo negli occhi stupefatti dei prescelti»

 

 

 

 

[ Cfr. PAPINI G., Storia di Cristo, Firenze 1961, 337-340 ]