Giovanni Duns, piú noto come Duns Scoto, nacque a Duns (Scozia - da cui Scoto), tra la fine del 1265 e l'inizio del 1266. Il padre, Niniano Duns, gli diede come nome Giovanni. A 15 anni, veste l'abito francescano e sperimenta l'ideale di Francesco d'Assisi, abbracciandolo con entusiasmo e con profonda convinzione. Non sappiamo molto su questo periodo della sua vita. Sembra vada collocato nella notte del Natale 1281, quando Giovanni si preparava alla professione religiosa, l'episodio dell'apparizione del Bambino Gesú tra le sue braccia, segno del suo profondo amore verso la Vergine Maria.
La sua dottrina sul primato di Cristo e sull'Immacolata Concezione attesta con certezza la profondità del suo cammino spirituale e culturale. Terminati gli studi istituzionali, il 17 marzo 1291, a 25 anni di età, nella chiesa di S. Andrea a Northampton, Giovanni Duns Scoto riceve dal vescovo di Lincoln, l'ordinazione sacerdotale. Per le sue qualità intellettive e spirituali non comuni viene scelto dai Superiori per frequentare il corso dottorale nella celebre Università di Parigi, baluardo della filosofia e della teologia occidentali dell'epoca.
Avrebbe dovuto conseguire il titolo accademico di magister regens, nel 1303, ma la dolorosa controversia tra il re di Francia, Filippo il Bello, e il papa Bonifacio VIII, ne ritardò il conseguimento alla primavera del 1305. La politica egemonica di Filippo il Bello aveva orientato verso di sé la quasi totalità dell'opinione pubblica francese. Ne è un segno tangibile la divisione che si registra nello Studium generale francescano di Parigi: gli "appellanti" (84 firmatari) erano favorevoli al Re; mentre i "non-appellanti" (87 firmatari), erano favorevoli al Papa. Il nome di Giovanni Duns Scoto figura nella lista dei "non-appellanti".
Si trattò di un gesto coraggioso, infatti, i "non-appellanti" venivano condannati all'esilio, alla confisca dei beni e alla cessazione di ogni attività accademica. Giovanni Duns Scoto, fedele alla Regola francescana, in ossequio al Romano Pontefice, il 25 giugno del 1303 prende la via dell'esilio. Nel novembre 1304, il Ministro Generale dei Frati Minori, fr. Gonsalvo di Spagna, raccomanda, al superiore dello Studio di Parigi, Giovanni Duns Scoto per il Dottorato. Conosciamo le parole di tale singolare raccomandazione: «Affido alla vostra benevolenza il diletto padre Giovanni Scoto, della cui lodevole vita, della sua scienza eccellente e del suo ingegno sottilissimo, come delle altre virtú, sono pienamente informato sia per la lunga esperienza sia per la fama che dappertutto egli gode».
Finalmente il 26 marzo 1305, Giovanni Duns Scoto riceve il titolo di magister regens che gli consente di insegnare ubique e di rilasciare titoli accademici. Insegnò per tre anni: due a Parigi e uno a Colonia. L'insegnamento parigino si segnala per la storica disputa sostenuta nell'Aula Magna dell'Università nei primi mesi del 1307, sulla dottrina dell'Immacolata Concezione. I pochi mesi trascorsi a Colonia, invece, sono intensi e ricchi di attività.
Giovanni Duns riuscí a riorganizzare lo Studium generale e a combattere l'eresia dei Beguardi e delle Beghine che negavano ogni autorità alla Chiesa, ogni valore ai Sacramenti, alla preghiera e alle opere di penitenza. L'intensa attività, insieme alle conseguenze del viaggio da Parigi, ne compromettono gravemente la salute. L'8 novembre 1308 Giovanni Duns Scoto morirà all'età di 43 anni. Il suo corpo riposa in un'urna nella chiesa francescana di Colonia. S. S. Giovanni Paolo II ha sostato in preghiera il 15 ottobre 1980, chiamandolo "torre spirituale della fede". Dopo la pubblicazione del Decreto di Canonizzazione nel 6 luglio 1991, il Santo Padre ne confermò solennemente il culto il 20 marzo 1993.
La questione sull'autenticità e genuinità dei suoi scritti ha sempre assillato i critici. L'importanza e la diffusione del pensiero scotista ha fatto sí che gli scritti di alcuni suoi discepoli siano stati inseriti tra quelli del maestro, e che varie interpolazioni siano state introdotte nei suoi testi. L'odierna Commissione internazionale per l'edizione critica delle opere di Scoto ha definito un elenco di opere autentiche. Tra le principali si annoverano le seguenti:
Super Universalia Porphyrii quaestiones;
In librum Praedicamentorum quaestiones;
Quaestiones in I e II Perihermeneias Aristotelis;
In duas libros Perihermeneias, operis secundi, quod appellant, quaestiones;
Quaestiones super libros Aristotelis De anima;
De primo rerum omnium principio;
Theoremata;
Collationes Parisienses;
Quaestiones super libros Metaphysicorum Aristotelis;
Opus Oxoniense;
Reportata Parisiensia;
Quodlibet;
Reportatio in IV Sent.;
Lectura in I Sent.;
Collationes 6 Oxonienses et Parisienses.