«Causa della nostra gioia», «speranza nostra» la chiama la costante, indomabile venerazione che è tra i fenomeni più impressionanti, spontanei, profondamente popolari che la storia registri. E forse anche per questo la devozione a Maria è tanto sbeffeggiata da coloro che dicono di servire il popolo e non servono che se stessi; che dicono, magari credono, di avere dietro il popolo e non hanno dietro che i loro servi e giullari finché il potere dura.

Quegli antichi attributi (Causa nostrae laetitiae; Spes nostra) non sono gratuiti, non fanno parte delle pur avvenute esagerazioni e deviazioni del culto. Quelle invocazioni si radicano nella dialettica stessa della fede cattolica, la quale «dice di Maria ciò che annuncia come speranza per tutti noi. Così, la contestata e incompresa verità della sua assunzione in corpo e anima null'altro dice di lei se non quello che confessiamo di credere per ciascuno di noi: resurrezione della carne e vita eterna» (Karl Rahner).

Se nella sola Europa la gente ha costruito a sue spese, con le sue mani, qualcosa come ventimila santuari a quella piccola ebrea, è perché ha intuito, per dirla con un altro teologo di oggi, che «ella attesta nel suo corpo che il Figlio ha vinto la morte all'alba di Pasqua e che, pertanto, le nostre più audaci speranze sono fondate». Così che «se il Cristo risorto e presente tra noi nell'eucaristia è pegno della nostra resurrezione, la visione di Maria già assunta nel corpo ce la fa assaporare in anticipo» (Giorgio Gozzelino).

Se, secondo la sua profezia, «tutte le generazioni» l'hanno «chiamata beata» è perché, come ella stessa subito aggiunge, «grandi cose ha fatto» in lei «l'Onnipotente» (Lc. 1,48 s.). Ma la gente ha sempre sentito che dire lei "beata" equivaleva a dire anche noi "beati", perché anche in noi l'Onnipotente farà le stesse "grandi cose": c'è qualcosa di più grande che farci vivere in eterno, traboccanti di gioia?

 

 

 

Cfr. MESSORI V., Scommessa sulla morte. La proposta cristiana: illusione o speranza?, Torino 19823, 397-398.

 

 

 

 

 

 

Devozioni mariane antiche e nuove: Santa Maria dell'equilibrio

 

 

 

 

 

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