Uno dei molti ordini di esecuzione firmati da Stalin.
All'epoca del Grande terrore tali documenti erano una realtà quotidiana.
Questo ordine pose termine alla vita di 6600 persone, molte di più degli oppositori politici impiccati sotto il regime zarista durante il secolo che precedette il colpo di Stato bolscevico del 1917
(Collezione V. Bukovskij).
Il carcere della Lubianka nel 1925.
Negli scantinati si trovavano le celle in cui i nemici del regime venivano assassinati.
È il simbolo della crudeltà e dell'arbitrarietà del comunismo.
Katyn (Russia), aprile 1943.
I tedeschi scoprono nelle fosse i cadaveri di 4500 ufficiali polacchi.
Una commissione della Croce Rossa concluse che erano stati giustiziati dai sovietici nella primavera del 1940 (in totale vi furono circa 25.000 dispersi).
Katyn è un simbolo del massacro di massa e anche della menzogna consapevole: fino al 1989 il governo comunista in Polonia e i comunisti in tutto il mondo hanno attribuito la strage ai tedeschi (D. R.).
Praga, agosto 1968.
L'invasione sovietica ne ricorda un'altra.
Per i praghesi è naturale associare questa nuova occupazione a quella delle truppe hitleriane nel marzo 1939.
I militari sovietici vengono accolti con il saluto nazista
(Joseph Koudelka / Magnum photos).
Dopo il crollo del regime di Pol Pot, il nuovo governo pro vietnamita ha creato un Museo del genocidio.
Vi sono esposte le ossa di migliaia di vittime non identificate del terrore dei khmer rossi
(Spengler / Sygma).
La documentazione presente in questa pagina è tratta dall'opera di COURTOIS S. et al., Il libro nero del comunismo. Crimini, terrore, repressione, Mondadori Ed., Milano 1998, passim.