«La Chiesa annuncia, ed è tenuta ad annunziare,
incessantemente Cristo che è
‹la via, la verità e la vita› (Gv 14,6), in cui gli uomini
trovano la pienezza della vita
religiosa e nel quale Dio ha riconciliato a sé tutte le cose» (cfr. NA 2)
La Chiesa guarda con stima anche i mussulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti anche nascosti di Dio, come si è sottomesso Abramo, al quale la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano però come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione.
Inoltre attendono il giorno del giudizio quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Per questo essi apprezzano la vita morale e rendono culto a Dio soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno. E sebbene, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e mussulmani, il sacrosanto sinodo esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà (Dichiarazione Nostra aetate sulle relazioni della Chiesa con le religioni non-cristiane, n. 3).
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[ Indicazioni della Presidenza della CEI circa i matrimoni misti ] [175 KB]