Secondo Marx ed Engels, il comunismo porterà a un superamento di questa situazione: l'uomo e la donna saranno uguali nel senso che entrambi avranno lo stesso status di lavoratori all'interno della società di cui saranno una funzione. Piú precisamente, la donna, liberata da tutte le «schiavitú» familiari, materne e domestiche potrà contribuire alla produzione industriale. Se sarà necessario, gli impegni domestici e familiari che la donna portava a termine nella sfera privata della famiglia saranno innalzati al rango di «produzione» nella e per la società. I figli, legittimi o naturali, beneficeranno dell'educazione data dalla società.

Ne deriva, per la donna, un duplice «beneficio»: da un lato potrà fornire il suo contributo all'industria in qualità di lavoratrice, dall'altro potrà cambiare partner sessuali a suo piacimento, in quanto la società sarà pronta a farsi carico dell'eventuale prole nata da queste varie relazioni. n sintesi, la prima divisione del lavoro è quella che si origina tra l'uomo e la donna a causa dei figli. L'antagonismo tra i due è il primo antagonismo che appare nella storia; esso si manifesta nel matrimonio monogamico e nell'oppressione esercitata dall'uomo sulla donna. Il comunismo risolverà questa situazione permettendo alla donna di essere operaia, facendo scomparire il matrimonio monogamico, distruggendo la famiglia tradizionale, introducendo l'amore totalmente libero, enfatizzando l'uguaglianza tra l'uomo e la donna a tal punto da considerarli intercambiabili.

A partire dalla rivoluzione d'ottobre del 1917, in Unione Sovietica verranno adottati numerosi provvedimenti in questo senso: essi figureranno nel codice del 1926. L'ideologia del genere, pur sottolineando il riferimento al liberalismo, conduce in realtà a questo progetto. La famiglia deve scomparire, dal momento che essa non è luogo di complementarità bensí di opposizione. Con lei scompariranno le relazioni di parentela, di maternità, di paternità. L'uomo sarà ridotto alla condizione di individuo, momento effimero sia dello Stato che del mercato.

 

 

L'influenza dello strutturalismo

Una corrente femminista molto attiva, che sviluppa l'ideologia del gender, riprende queste tematiche presenti in Marx ed Engels. Essa distingue tra le differenze sessuali biologiche (sesso) da una parte e i ruoli attribuiti dalla società all'uomo e alla donna (genere, gender) dall'altra. Secondo questa corrente, le differenze tra i «generi» umani non sono naturali, bensí compaiono nel corso della storia e vengono create dalla società: sono quindi culturali.

In questo modo di pensare si avverte chiaramente l'influenza dello strutturalismo francese. Secondo gli ideologi del gender non è piú possibile parlare di una natura umana. D'ora innanzi l'uomo è oggetto di scienza; è una struttura, un insieme di «elementi tali che la modifica d'uno qualunque di loro comporta la modifica di tutti gli altri». In quanto struttura, l'uomo evolve e questa evoluzione permette d'altronde di risalire alle radici profonde dell'uomo stesso: alle forme di vita animale e vegetale e, in ultima analisi, alla materia. Da qui il rinnovato interesse degli ideologi del genere per l'evoluzionismo di Darwin e per l'etologia, che si propone di spiegare i comportamenti umani alla luce di quelli animali.

Ora, le società umane, in costante evoluzione, si danno delle regole di funzionamento, dei codici di comunicazione, delle regole di condotta che vanno generalmente sotto il nome di cultura. La cultura, con le regole che comporta, è quindi in costante evoluzione. L'uomo stesso è inserito in una struttura globale, economica e sociale, che spetta a lui rivoluzionare. Deve modificare le regole di comportamento ereditate da strutture anteriori, necessariamente arcaiche. Come vedremo, queste tesi strutturaliste aumenteranno l'influenza di Marx ed Engels sulle ideologie del genere.

 

 

Disfare e rifare la società

Stando a queste ideologie, infatti, è necessario eliminare le differenze tra uomini e donne e spetta alla classe oppressa, vale a dire quella delle donne, fare questa rivoluzione. Secondo l'ideologia marxista, sono i proletari ad avere un ruolo capitale nella rivoluzione. Secondo l'ideologia del genere, questo ruolo spetta invece alle donne. Nella nuova dialettica d'ispirazione marxista, le donne sostituiranno i proletari: si riapproprieranno del loro corpo; controlleranno la loro fecondità e, per far ciò, utilizzeranno le nuove tecniche biomediche. Lo scopo finale cui si tende non è semplicemente l'eliminazione dei privilegi dell'uomo: è l'abolizione totale di ogni distinzione tra le classi. È chiaro, però, che questo scopo si potrà considerare raggiunto solo quando verrà abolita qualsiasi differenza tra uomini e donne. Termini come «matrimonio», «famiglia», «madre» devo no di conseguenza essere eliminati, poiché non corrispondono a nessuna delle realtà ammesse da questa ideologia; anzi, richiamano alla mente situazioni storiche superate che l'ideologia deve denunciare e distruggere.

L'ideologia del genere unisce quindi temi dell'ideologia socialista nella formulazione data da Marx e temi dell'ideologia liberale nella formulazione neomalthusiana. Prende l'avvio da una rilettura della lotta di classe, rilettura che porta a conseguenze disastrose. La prima di queste conseguenze richiama certe correnti gnostiche: dal momento che le differenze esistenti tra uomo e donna devono essere abolite, la mascolinità o la femminilità, che sono proprie di ciascun essere umano, non hanno piú nulla da esprimere riguardo alla persona. Per l'individuo, il corpo non è altro che uno strumento per provare piaceri di varia natura: eterosessualità, omosessualità, per non parlare del piacere solitario, e poi ancora contraccezione, aborto, ecc.; è cosí che l'ideologia del genere si riallaccia all'ideologia neomalthusiana di Margaret Sanger (1883-1966).

[Continua...]

 

 

Cfr. SCHOOYANS MICHEL, Nuovo disordine mondiale, (Collana Problemi e dibattiti 48), Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2000, 42-45.

 

N.B. Si raccomanda la consultazione del testo integrale (con le note critiche). È possibile richiederlo presso il sito delle Edizioni San Paolo.